Come usare Lego ergo sum

Usa la casella di ricerca qui sotto.
Oppure, scegli tra gli autori a lato.

Cerca il titolo o l'autore

Paesi tuoi

Cesare Pavese, Paesi tuoi, Torino, Einaudi 1941, pp. 92
Riassunto
Uscito di prigione Berto, operaio protagonista dell'opera, viene spinto da Talino, suo compagno di cella, a seguirlo. II protagonista inizia quindi a lavorare come macchinista nella casa-fattoria di Talino, che si trova nelle campagne contigue a Monticelli, nel Torinese.
Durante la sua permanenza viene a conoscenza della vera natura bestiale di Talino e, contemporaneamente, si innamora della sorella di quest ultimo, Gisella. Berto, nell'avvicinarsi alla fanciulla, scopre che questa era stata violentata dal fratello, uomo che oltretutto aveva anche incendiato lo stabilimento della famiglia Prato, limitrofo ai suoi possedimenti (era per questo che Talino era andato in prigione, dove aveva conosciuto il protagonista).
La vicenda fa perno sulle differenze (che appaiono però spesso come aspetti complementari), che ci sono nel binomio città-campagna: l'autore mette in luce in maniera marcata soprattutto la natura rurale del luogo e dei personaggi che vivono in esso e che affrontano talvolta realtà tragiche (si pensi alla morte prematura ed ingiustificata di Gisella) come proprie di un ciclo immodificabile (basti guardare la naturalezza con la quale il padre Vinverra accoglie il tragico avvenimento appena citato).
Pavese insiste inoltre sulla sessualità, a cui si riferisce anche descrivendo il paesaggio (le montagne sono comparate a delle mammelle), e sugli istinti primordiali dell'uomo (marcati dai comportamenti incestuosi ed estremamente violenti di Talino).
Il romanzo mette alla luce inoltre l'inadeguatezza del protagonista all'interno di un contesto violento ed apatico, quale la casa ed il paese di Monticelli; nonostante questo però Pavese fa molto riferimento all’ingiustificata ingenuità con la quale Berto viene sempre sorpreso: egli, seppur più istruito e appartenente ad una sfera sociale più raffinata, viene costantemente gabbato da personaggi, quali Talino, che dovrebbero essere a lui inferiori, almeno dal punto di vista intellettuale.
Luoghi
L'opera si apre con l'immagine di Torino, rappresentata nel tragitto che i personaggi compiono uscendo dal carcere, ma priva di determinazioni topografiche precise. Il viaggio verso il paese di Talino, in cui si svolgerà tutta a vicenda, nelle Langhe cuneesi, segue un percorso ben individuabile: i due compagni, da Torino arrivano a Monticelli passando per Bra. E’decisamente significativa l'immagine della collina associata ad una mammella, immagine ripresa frequentemente in maniera quasi ossessiva che da una parte rinvia alla terra-madre, dall'altra allude agli impulsi animaleschi che ricadono, ad esempio, anche sull'incesto di Talino.
Le vicende si svolgono nelle campagne aperte, possedimento della famiglia di Talino, un ambiente rurale descritto con un tipico realismo pavesiano.
Personaggi
• Berto, operaio torinese; protagonista e narratore interno non onnisciente
• Talino, contadino; antagonista
• Gisella, contadina; oggetto
• Vinverra, padrone di casa; padre di Talino
Descrizione di un personaggio: BERTO
Berto, operaio torinese e tabagista appena uscito di prigione, è il protagonista delle vicende e allo stesso tempo una sorta di “proiezione” dello scrittore, che a sua volta è sempre spettatore degli avvenimenti. Egli quindi, nonostante il suo importante ruolo, ha una visione limitata delle vicende.
La sua spiccata sensibilità lo porta ad essere sconvolto da molti avvenimenti e, tra tutti i personaggi, è l'unico capace di coglierne, accanto agli aspetti più comuni della realtà, anche quelli più profondi.
Berto non è una figura passiva di fronte a ciò che accade, ma vive e sperimenta i fatti. Spesso questi sono talmente eccezionali ed irripetibili che vanno al di là delle sue capacità di comprensione: egli non è capace di assimilarli. Basti pensare al senso di raccapriccio, incredulità e rabbia che lo invade alla morte di Gisella, morte che dagli altri viene assimilata ad un avvenimento naturale, forse addirittura come sacrificio di fertilità alla terra. Berto nonostante ciò si dispone sempre in una posizione di superiorità rispetto alle persone che lo circondano: pensa che grazie alla sua provenienza dalla città sia lecito sentirsi più intelligenti ed elevati, quando in realtà viene sempre ingannato dal compare antagonista Talino, uomo noto per la scarsezza del suo ingegno.
Egli viene attratto dalla figlia più giovane di Vinverra, Gisella, di cui però non riesce mai a fidarsi ciecamente perché, nonostante la pura attrazione fisica, percepisce dei segreti in lei che la ragazza non svela, nonostante l'insistenza di lui. Tra loro si consuma un rapporto di desiderio e di attesa fragile e segreto che svanirà insieme alla morte di lei, bruscamente. Ella sarà causa della permanenza di Berto all’inizio, e della sua partenza al termine del racconto.

Sara Manzoni, I B, a.s. 2011-2012

1 commento:

  1. Ammetto, con un po' di vergogna, di non aver mai letto nulla di Pavese. A scuola come di consueto ci fu passata una copia de "La luna e i falò", ma in qualche modo andò persa durante il trambusto dell'estate. Da quella volta, un po' per senso di colpa forse, non ho più osato prenderlo in mano.Da cosa mi consiglieresti di partire? Dal succitato "La luna..."? Anche il titolo qua riportato mi pare molto interessante.

    RispondiElimina