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La signorina Else

ASPETTI GENERALI
a) Arthur Schnitzler, La signorina Else, Milano, Giunti Editore, 2008, pp. XVII-83
b) Else, la giovane protagonista, soggiorna in un lussuoso albergo di montagna su invito e a spese della zia. La ragazza riceve un telegramma nel quale viene incaricata dalla madre di chiedere ad un facoltoso ospite dell’albergo una cospicua somma di denaro in prestito, per aiutare il padre in gravi difficoltà finanziarie e giudiziarie. Il signore, in cambio dell’aiuto, chiede inaspettatamente di poterla vedere nuda per quindici minuti. La richiesta scatenerà nella ragazza un tormento interiore che la porterà a gesti estremi.
c) Else T., la madre di Else, il padre di Else, il visconte Von Dorsday, il cugino Paul, Cissy Mohr, Zia Emma, il fratello Rudi, Fred, Frizzy, la bambinaia Marie Weil, la migliore amica Karoline, la signora Winawer, il dottor Fiala.
d) L’azione si svolge a S. Martino di Castrozza, in un lussuoso albergo e nel parco antistante. La protagonista si sposta in vari ambienti come la sua stanza, la hall, la sala comune, il campo da tennis e il parco.
e) La storia avviene nei primi del ‘900, durante la belle époque, prima del crollo dell’impero astro-ungarico. I fatti si svolgono in circa quattro ore, durante la sera. L’azione si sviluppa in tempi lenti, si tratta, infatti, di un monologo interiore in cui sono presenti numerosi flashback.
f) Arthur Schnitzler nasce da famiglia ebraica di medici a Vienna, il 15 maggio 1862. Diventa medico per compiacere il padre ma presto si accorge di amare la scrittura teatrale e la letteratura. A causa di alcune sue opere teatrali erotiche viene processato e, per una di queste, condannato, con la perdita del lavoro di medico. Ha due figli dalla moglie Olga Gussmann dalla quale poi si separerà; i suoi ultimi anni di vita sono rattristati dal suicidio (nel 1927 della figlia Lili). Muore a Vienna, quattro anni dopo, a causa di un ictus.

ANALISI di un personaggio
b) Else è una ragazza viennese di diciannove anni, di famiglia ebraica, con corporatura snella e longilinea; ha occhi grandi e capelli biondo-ramati. Lei stessa si descrive come una ragazza attraente con lunghe gambe affusolate e belle spalle, un po’ altezzosa e frivola. Ha un carattere ingenuo, impulsivo e vulnerabile. Ha una grande capacità immaginativa tipica del periodo adolescenziale, col desiderio di innamorarsi e di essere corteggiata, ma al tempo stesso con sbalzi d’umore spesso volti al pessimismo, e con pensieri di tanto in tanto rivolti alla morte e al sollievo da essa derivante. Spesso si sente sola perché lontana dagli affetti familiari, dagli amici e priva di un amore. Lo stravolgimento del suo equilibrio psicologico già precario avviene in seguito all’incarico affidatole dalla madre e dalla conseguente pretesa del visconte Von Dorsday. I sentimenti che prevalgono in lei sono, dapprincipio, lo stupore di ricevere tali disposizioni e in un secondo momento di collera verso questi adulti incapaci di gestire tra loro la faccenda. Da qui scaturiscono una serie di pensieri contrastanti: per il visconte Von Dorsday prova un continuo e rinnovato disprezzo, mentre nei confronti dei genitori prova incredulità, amore, compassione, dispiacere, paura della perdita dei propri cari e nello stesso tempo odio e rancore, seguiti da senso di colpa per i cattivi pensieri. Inoltre è spaventata, non sapendo quale decisione prendere e in che modo affrontare la questione. Questo alimenta un senso di inadeguatezza e di ansia. La sua fragilità, nonostante il pudore e la vergogna, non le permette di negare nulla alle persone coinvolte. I pensieri e i fatti, quindi, si susseguono in maniera agitata e disordinata, tanto che il lettore in un primo momento fatica a distinguere ciò che accade nella parte finale del racconto. Il monologo interiore fornisce così tanti scenari possibili da offuscare il veloce svolgersi dei fatti. La protagonista Else trova, infine, un’unica soluzione realizzabile, quella di spogliarsi impudicamente davanti agli ospiti dell’albergo, credendo di sfidare e sbeffeggiare il volere dei genitori e di Dorsday. Nella mente di Else l’unica forma di rivalsa è quella plateale e autolesionistica. Il piano messo in atto manifesta un comportamento puerile e inconsulto, da cui si ritrova intrappolata e la sensazione di aver perso l’onore la porta al gesto estremo. Solo a quel punto vorrà invocare aiuto. L’umiliazione di essere usata come merce di scambio denota la perdita non solo della sua dignità ma anche di quella della sua famiglia, rispecchiando il degrado generalizzato della società e la decadenza di un’ intera epoca giunta alla sua conclusione.


Erica Zelante, II B

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