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La lingua salvata (3)

ELIAS CANETTI, La lingua salvata, Milano, Adelphi 2008

Il libro “La lingua salvata” è stato scritto da Elias Canetti; e la data di pubblicazione è il 1955. In Italia, la casa editrice è Adelphi.
Il libro è in realtà un racconto autobiografico sulla giovinezza dell’autore, in un periodo che va dal 1905 fino al 1921; il romanzo è caratterizzato da una certa discontinuità, visto che i ricordi non sono che sporadici “flashback” che ritornano alla mente dell’autore.
Elias Canetti nasce nel paese di Rustchuck, sulle rive del Danubio bulgaro, da Jacques Canetti, commerciante di tessuti arricchito, e dalla famiglia aristocratica spagnola ed ebraica Arditti. La sua prima giovinezza è caratterizzata dalla scoperta delle varie e numerose etnie che componevano il paese natale, e dalle visite frequenti dei suoi nonni materni e paterni; l’uno stanco e inerte, l’altro duro e dispotico. Proprio questo convince i Canetti a trasferirsi a Manchester, in Inghilterra, e far lavorare il giovane Elias nel suo negozio; questo periodo è caratterizzato da una certa felicità nella famiglia, a parte il dispotismo del nonno sul posto di lavoro; durante questo periodo l’autore si lega enormemente al padre, il che lo porta a preferirlo grandemente alla madre.
Il soggiorno a Vienna è caratterizzato dall’improvvisa morte del padre e dalle prime crisi depressive della madre, la quale lo immerge ancor di più nel mondo della letteratura, e con la quale il rapporto inizia a sfaldarsi. Per questo motivo viene affidato a degli zii, con i quali instaura un forte rapporto, anche col loro figlio, suo cugino.
In seguito al loro trasferimento a Zurigo, Elias viene posto in un collegio, dove si immerge totalmente nella letteratura, tanto da non avere più notizie dal mondo esterno. Sarà la madre a tirarlo fuori da quel paradiso, per mostrargli cosa sia il mondo reale e anche la sofferenza, quando, nel 1921, si trasferiranno in una Germania messa in ginocchio dalla prima guerra mondiale.
Il personaggio Elias Canetti è il protagonista e autore del romanzo. Di lui mi ha colpito la sua grande passione per la letteratura, tale da estraniarlo totalmente dal mondo esterno. Anche il suo rapporto con la madre mi è sembrato un po’ strano, come se dovesse tenere un rapporto per forza, ma in realtà si odiassero.

Alvise Aranyossy II B (a.s. 2010-2011)

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