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Una delle ultime sere di carnovale

Rappresentata a conclusione della stagione 1761-62 al teatro di San Luca, Una delle ultime sere di carnovale è una commedia allegorica davvero particolare. Siamo alla vigilia della partenza(pressoché obbligata) di Goldoni per la Francia, in questa sua opera si scorge l’arrivederci se non l’addio alla sua città, Venezia. La struttura della commedia risulta affine a quella dei Rusteghi e delle Baruffe Chiozzotte: sei coppie in totale di cui tre già formate e tre da formare. La trama poi appare poco complessa: Zamaria(tessitore veneziano) invita a cena dei suoi colleghi (Augustin, Lazaro), un mercate di seta(Bastian), le mogli di questi(rispettivamente: Elenetta, Alba, Marta), un manganaro (Momolo), un disegnatore di stoffe (Anzoletto) e una filatrice d’oro(Polonia). La figlia di Zamaria(Domenica) e Anzoletto sono innamorato l’uno dell’altro ma il matrimonio è reso impossibile dall’imminente partenza di questo per la Russia. La situazione, dopo numerosi inghippi, si risolverà con tre matrimoni: quello di Domenica e Anzoletto, quello di Polonia e Momolo e quello di Madama Gateau(una vecchia ricamatrice francese che inizialmente si era invaghita del giovane disegnatore) e Zamaria. Goldoni, nell’introduzione alla prima edizione del testo(pubblicato nel 1772) rende palese al lettore l’allegoria che si cela dietro uno schema cosi semplice. Assieme a ciò egli espone anche le regole della “Meneghela”, gioco di carte che può coinvolgere molte persone e con cui i personaggi si tengono impegnati in una scena molto efficace nel secondo atto. Non si tratta però di un semplice impiego del tempo, ma di un perfetto meccanismo narrativo-teatrale che delinea(e sottolinea) i tratti peculiari del carattere di ciascun giocatore. Ed è proprio in questa scena che fa la sua comparsa un personaggio(Madama Gatteau) importante per la comprensione di quella metafora che è questa commedia. Infatti la corrispondenza Anzoletto-Goldoni è chiara; facilmente comprensibile è anche quella tra Momolo e un Goldoni giovane, mentre Domenica è la commedia riformata e Madama Gatteau allude invece “agli aspetti di decadenza della Comédie Italienne” (Gilberto Pizzamiglio). Zamaria rappresenta infine il nobile impresario dell’autore, Vendramin. Al dilà della vicenda sono frequentissimi i richiami a questo parallelismo; vediamo un Goldoni che, rimasto spiazzato dagli improvvisi successi teatrali del suo rivale, Gozzi, si rivolge alla Francia e qui racconta attraverso i suoi personaggi il suo stato d’animo, la nostalgia e gli addii. Chissà poi se davvero, come si racconta, si sentì echeggiare dal pubblico, ad una delle poche rappresentazioni del 1762, quel “bon viazo, tornè presto!”
ANALISI DI UN PERSONAGGIO- Madama Gatteau La vecchia ricamatrice nell’allegoria che è Una delle ultime sere di carnovale rappresenta la commedia italiana non riformata. La donna infatti offre un’immagine caricaturale di un’anziana che pretende di mostrarsi giovane. Il suo volere Anzoletto tutto per sé è stato letto come il simbolo del sottostare alle leggi della Comèdie Italienne, cosa che Goldoni rifiuta con risoluta decisione. Il goffo bilinguismo di Madama la rende ancor più grottesca(e ci fornisce degli elementi per intuire l’incertezza di Goldoni sulla lingua da adoperare per le sue commedie on Francia). Assistiamo però, nel terzo atto, alla metamorfosi della ricamatrice, la quale rinuncia ad Anzoletto(promesso sposo di Domenica) per sposare invece Zamaria. Essa fa la sua comparsa nella fondamentale scena della Meneghella fornendo cosi il dodicesimo personaggio, necessario allo schema delle sei coppie. Madama Gatteau è dunque molte cose insieme: una vecchia ricamatrice, la Comèdie Italienne, ma anche colei che, da apparente antagonista di Anzoletto e Domenica, decidendo di andare in moglie al padre di questa, sbloccherà la situazione, portando cosi la commedia di addio di Goldoni a Venezia, al lieto fine.
Benedetta Favaro, cl. II B, a.s. 2012-2013

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