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La Marcia di Radetzsky 2

JOSEPH ROTH, La Marcia di Radetzsky

a) JOSEPH ROTH, La Marcia di Radetzsky, Milano, Adelphi, 2008 pp. 424

b) Nel romanzo di Joseph Roth viene narrata la dissoluzione dell'impero asburgico attraverso le vicende della famiglia Trotta, divenuta nobile dopo che il sottotenente di fanteria Joseph Trotta aveva salvato la vita dell'imperatore Francesco Giuseppe durante la battaglia di Solferino.
Il figlio di Joseph, Franz, diventerà capitano distrettuale ma non vedrà il figlio Carl Joseph brillare nella carriera militare; anzi, costui, ad un certo punto, addirittura si dimetterà dall’esercito.
L'intera saga familiare si concluderà drammaticamente poco dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
c) All'interno della famiglia Trotta contiamo molti componenti ma non si parla mai di donne.
Joseph Trotta, l'eroe di Solferino, presenterà le dimissioni dall'esercito dopo aver letto il manuale scolastico di suo figlio Franz Joseph, che narrava le sue vicende a Solferino però caricate e adattate per i bambini.
Il padre di Joseph sembra appartenere ad un altro mondo; egli è distante dalla mentalità cittadina, proviene infatti dalla campagna.
Carl Joseph, figlio di Franz, subirà inoltre il confronto con il padre e la sua vita sarà influenzata da molte persone: il dottore ebreo Max Demant che morirà per restare fedele al codice d'onore; la moglie del brigadiere Slama, suo primo amore (anch'ella destinata a morire; la signora Von Taussig che saprà ammaliarlo nonostante sia di gran lunga più vecchia di lui; Chojnicki, uomo un po' enigmatico, ricco, che lo metterà in guardia sull'inesistenza dell'impero.
L'imperatore Franz Joseph si mostra sotto due diverse facce: quella immortalata nel suo quadro, che lo mostra onnipresente e onnisciente, e quella del vecchio rimbambito. (Anche il quadro di Joseph Trotta può essere considerato un personaggio). Infine il dottor Skowromrek che diventerà in pratica il primo amico di Carl Joseph.
d) La vicenda si apre a Solferino, in Italia. Franz von Trotta sarà poi capitano distrettuale in Moravia, mentre il figlio sottotenente prima presso gli Ulani, successivamente nel reggimento dei Dragoni, quasi al confine. Entrambi si recheranno per ragioni diverse, in tempi diversi, a Vienna.
e) L'intera vicenda si struttura narrando tre generazioni, ma toccandone di fatto quattro.

Approfondimento di un personaggio
Jacques è servitore nella casa di Franz von Trotta a Sipolje.
Costui accompagna la famiglia Trotta per tre generazioni con profonda umiltà. Non sappiamo nulla riguardo alle sue connotazioni fisiche e ignoriamo qualunque sua caratteristica fino ad un momento particolare: quando è in procinto di morire.
In questa situazione vengono spese molte più parole sul suo conto. Nonostante sia sempre stato in ottima salute, come sottolinea il capitano distrettuale, un giorno si ammala di febbre.
Prima d'allora aveva adempiuto ai suoi doveri in maniera impeccabile, ogni giorno; ma la mancanza di posta sulla scrivania di Franz von Trotta è un segnale d'allarme.
Jacques è ammalato, ha la febbre ed è consapevole che la sua ora si sta avvicinando.
Il lettore a questo punto si stupisce: il buon servitore sembra quasi allegro. Nella sua consapevolezza mantiene quella che potremmo definire "gioia di vivere". Infatti non si dispera minimamente. Anzi, disteso sul letto desidera vedere un'ultima volta il ritratto di Joseph Trotta.
Lo stesso giorno però è colto da un'improvvisa ondata di energia e sembra miracolosamente guarito.
Si alza, si veste, lucida gli stivali e riporta in casa il quadro, dopodiché, quando ritorna, si siede sulla panchina, in giardino, e passa così a miglior vita.
Jacques, che in realtà si chiamava Franz Xarer Joseph ma che per ordine di Joseph Trotta aveva cambiato nome e lo aveva accettato di buon grado, sembra quasi estraneo al romanzo. La sua figura racchiude la gioia, la felicità; elementi contrapposti al mondo della Marcia di Radetzky che appare invece grigio e sconsolato. Questo personaggio ha il merito di essere riuscito a trasmettere la vitalità e l'allegria, totalmente assenti nel libro.


Marco Romanelli, I B

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